Principalmente nel medioevo dove, con il favoritismo del sistema ecclesiastico, si svolgevano incontri a cadenza regolare di spettacoli e gare nei pressi delle cattedrali oppure fuori dalle mura delle città con relative esposizioni di beni fruibili. In seguito, con l’affluenza degli scambi, i mercanti cominciarono anche a presentare al pubblico merci diverse e sconosciute (come le reliquie storiche, ad esempio). Si pensi che tra il 1200 e il 1300 le fiere più importanti di esposizione universale a livello commerciale furono quelle di Champagne e delle Fiandre meridionali, nel 1400 quelle di Ginevra e Lione, mentre dopo la scoperta delle Americhe primeggiarono le fiere spagnole  con il commercio di monete e cambi; nel 1600 al primo posto troviamo, invece, Lipsia.

La rivoluzione industriale cambiò totalmente il panorama delle fiere che non furono più concentrate sul commercio ma sull’esposizione di novità produttive, di macchinari e campioni. Questo sistema è attivo ancora oggi. Nel tempo l’esposizione universale ha lasciato spazio ad una versione più settoriale della fiera, in cui risulta forse più difficile capire se il proprio prodotto/servizio possa avere visibilità o meno su larga scala. Per fare questo è necessario che l’espositore si adoperi con soluzioni ad impatto visivo – di marketing e commerciale – per attrarre a se i visitatori siano essi provenienti dalla propria nazione che soprattutto stranieri.

Perché allora non cominciare proprio da un soppalco per offrire maggiore visibilità al proprio stand? 

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